musicultura radio rai 1

Presentati in anteprima nazionale a Recanati i 16 finalisti del Concorso in due concerti
in diretta su Rai Radio 1 e in streaming su Rainews.it

MUSICULTURA 2025

applausi per i finalisti 2025,

sedici canzoni, sedici mondi totalmente diversi 

Ospiti Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello

I brani finalisti saranno ora programmati da Rai Radio 1 e sottoposti al vaglio del prestigioso
Comitato di Garanzia che decreterà gli 8 vincitori

“Musicultura è una bellissima esperienza per i giovani artisti; al di là dal risultato finale, la condivisione, la curiosità e l’aver voglia di lasciarsi influenzare da altri musicisti è fondamentale per crescere. Il consiglio che possiamo dare ai ragazzi è quello di fare musica insieme e di avere il coraggio di portare avanti le proprie idee non mollare mai, senza pensare di dover piacere a tutti”.

Con queste parole Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello hanno aperto la due giorni di concerti live di presentazione dei 16 finalisti di Musicultura 2025, in anteprima nazionale a Recanati, in diretta su Rai Radio 1 e in streaming su Rainews.it e sui social, con la conduzione di John VignolaMarcella Sullo e Duccio Pasqua di Rai Radio1, la radio ufficiale del Festival.

I due concerti al Teatro Persiani, entrambi sold out, hanno visto l’esibizione dei 16 finalisti di Musicultura 2025, otto per sera. Tutti autori e autrici delle loro canzoni, i finalisti sono il frutto di una lunga selezione, cominciata nel novembre scorso con il vaglio delle 2.352 canzoni presentate dai 1.176 artisti iscritti al concorso e passata attraverso la convocazione alle Audizioni live al Teatro Lauro Rossi di Macerata, nel mese di marzo scorso, delle 60 proposte ritenute più meritevoli dalla direzione artistica di Musicultura.

Fabrizio Bosso alla tromba e Julian Oliver Mazzariello al pianoforte hanno offerto al pubblico di Musicultura della prima serata alcuni grandi temi della musica internazionale tra cui “Domenica è sempre domenica” di Gorni Kramer, proseguito con “Moon Blue” di Stevie Wonder e concluso lo straordinario viaggio musicale in una miscela di tensioni e distensioni, improvvisazioni magnifiche, lirismo ed energia pura con “Rumba for Kampei” di Fabrizio Bosso.

Nella seconda serata il duo ha offerto un omaggio alla grande musica di Pino Daniele, la tromba di Bosso ha aperto la performance sulle immagini e le suggestive note di un indelebile ricordo dell’esibizione di Pino Daniele in “Napule è” nell’edizione di Musicultura 2012, allo Sferisterio di Macerata. Bosso e Mazzariello hanno proseguito traendo ispirazione dalle melodie e armonie di “Je so’ pazzo”, “Allora si” e “Quando” per articolarle e colorarle con coinvolgente inventiva e sensibilità, pur nel profondo rispetto per le versioni originali.

Sul palco del teatro Persiani i 16 finalisti di Musicultura 2025 hanno presentato e raccontato le loro canzoni ai microfoni di John Vignola, Duccio Pasqua e Marcella Sullo di Rai Radio 1, efficaci nell’imprimere ritmo e precisione alla conduzione di uno show che ha meravigliato e coinvolto il pubblico per la bravura dei giovani protagonisti in scena e per la notevole diversità stilistico espressiva delle loro proposte.

 Abat-jour (Oblio)
Una band di giovanissimi artisti di Rieti, nata nel 2019, composta da Marcello, Adriano, Liam, Gabriele e Ismail. Oblio racconta i limiti del vivere in una piccola città di provincia, tra giornate sempre uguali e il desiderio di lacerare il sipario che confina la voglia di evadere, su suggestive atmosfere che evocano gli anni ’60 e ’70.

 Moonari (Funamboli)
Dietro il nome d’arte Moonari si cela Giovanni Cosma, cantautore, compositore e polistrumentista romano, con alle spalle un percorso artistico e umano che attraversa Roma, Milano e Londra. Funamboli racconta, con sonorità funky-jazz, la condizione fragile, ma potente di chi cerca nell’arte e nella vita un proprio equilibrio, non senza un tocco di malinconica ironia.

sonoalaska (Bimba pazza)
Federica De Angelis, in arte sonoalaska è una giovane cantautrice romana che racconta il mondo con lo sguardo di una bambina che cerca risposte e le trasforma in canzoni. Dietro un ritornello apparentemente giocoso, Bimba pazza nasconde una denuncia potente contro la violenza psicologica e la manipolazione emotiva.

ME, JULY (Mundi)
ME JULY è il progetto di Giuseppe Fuccio, interprete, producer e musicista di Benevento. Il suo brano Mundi, caratterizzato da oculate contaminazioni elettroniche, vibra di evocazioni dialettali e memorie ancestrali in una tensione costante tra intimità e spazialità sonora.

Simona Boo e Bimbi di Fumo (Sinun)
Il progetto riunisce in un trio Simona Boo, Luigi di Costanzo e Luigi Orlando, mossi dalla volontà di vivere la ricerca musicale con passione, sincera complicità e indipendenza creativa. In Sinun, il deserto si fa simbolo dell’immaginario di un tempo che scorre lento e sinuoso, contrapposto ai ritmi incalzanti e spezzati della realtà urbana.

Kyoto (Frontiera)
Kyoto è lo pseudonimo della barese Roberta Russo, che con Truematic porta avanti un progetto artistico che fonde industrial, post-punk ed elettronica scura con testi che evocano più che raccontare. Frontiera affronta il tema dei confini che si attraversano nei momenti di trasformazione, ma anche di frontiere reali, fisiche, in un crescendo di tensione che rimane sospesa.

Elena Mil (La ballata dell’inferno)
Elena Mil è Elena Caglioti, giovane cantautrice di Milano. Accompagnandosi con l’ukulele, ne La ballata dell’inferno immagina la strana discesa agli inferi di una ragazza che si ritrova alle prese con un ambiguo “niente” che sembra essere all’origine di un dolore incomprensibile.

Belly Button e il Coro Onda (Credo)
Belly Button è il nome d’arte di Sergio Gabriele Bruni, che insieme al Coro Onda, una formazione diretta da Asja Martorelli e composta da giovani della periferia romana, ha dato vita a un progetto che fonde le sonorità urban rap con l’intensità evocativa del gospel. Credo è una preghiera rivolta a sé stessi, per sconfiggere i propri demoni.

 Alessandra Nazzaro (Ouverture)
Cantautrice napoletana porta a Musicultura una canzone che si distingue per freschezza e profondità. Ouverture è un sincero accentrarsi con intensità nel labirinto della perdita e della memoria, un viaggio interiore, che mette a nudo la cruda realtà del risveglio adulto e la perdita delle infinite possibilità dell’infanzia.

 Ibisco (Languore)
Ibisco è il nome d’arte del bolognese Filippo Giglio. In Languore, precise scelte sonore e di vocalità evocano una ritualità ancestrale e insieme riflettono le inquietudini di un “oggi” col quale ci si confronta con sincerità, con autentica apertura sui lati oscuri dell’anima, scolpendo parole che lasciano tracce e immagini che sfidano le convenzioni.

Distemah (Apatia)
Distemah è l’alter ego della giovanissima Marta Di Stefano di Biella. In Apatia flessuosità interpretativa, sviluppo della linea melodica e scelte lessicali si fondono in un risultato espressivamente vivo e personale, che colpisce per come riesce a coniugare delicatezza e intensità.

Frammenti (La pace)
Frammenti è il progetto artistico di Francesco Da Ros (Checco) e Antonio Cettolin (Toni) nati e cresciuti a Treviso, tra l’elettronica suonata nei club e i sogni inseguiti nelle retrobotteghe di provincia. La pace ricorre a un linguaggio ibrido, fatto di sintetizzatori e cuore, radici e visioni per creare un flusso musicale tra l’ambient e la techno, dove si calano parole che trasformano il caos interiore ed esteriore in armonia e la festa in metafora di un equilibrio necessario.

NILO (Tutti-nessuno)
Nilo, all’anagrafe Daniele Delogu, è un cantautore 23 anni di Sassari, oggi di casa a Piacenza dove studia al Conservatorio. Tutti-nessuno è un brano che vive di un felice lavoro di sottrazione, con uno stile essenziale e al contempo raffinato, l’io parlante si mette a nudo con una sincerità spiazzante e insieme aperta a più interpretazioni.

ULULA (Pelle di lupo)
Ulula, al secolo Lorenzo Garofalo, una laurea in filosofia, proviene da Verona. In Pelle di lupo parla della natura più profonda che abita dentro di noi, di una bestia che pensiamo di avere domato, ma che nell’intimità di un gesto o di una confidenza, riemerge forte e prepotente, lasciando le impronte del suo passaggio nella nostra vita e in quella di chi ci circonda.

 Silvia Lovicario (Notte)
Originaria di Nuoro, gli studi al Conservatorio di Brescia e alla Hochschule für Musik und Theater di Monaco, fondendo gli insegnamenti di canto moderno allo studio della viola da gamba l’hanno portata a una ricerca compositiva e timbrica originali, che trovano piena espressione in Notte, un brano che sfiora l’ansia e il mistero dell’esistenza, suggestivamente in bilico tra musica antica e musica contemporanea.

Nakhash (Gonna)
Band di Asti composta da Elisabetta Rosso (voce, synth e chitarra ritmica) Riccardo D’Urso (chitarra solista e voci) Davide Manzocco (second chitarra) Simone Bussa (basso) e Andrea Mastroberardino (batteria). Gonna è una power ballad che tra inquietudini e sperimentazione, racconta il passaggio all’età adulta, la difficoltà di diventare grandi, rimanendo fedeli a sé stessi.

Le canzoni dei 16 finalisti passeranno ora in mano alla programmazione radiofonica di Rai Radio1 ed entreranno a far parte del CD compilation della XXXVI edizione di Musicultura.

Otto saranno infine i vincitori del Concorso che verranno designati nelle prossime settimane dal giudizio insindacabile dell’illustre Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, i cui primi firmatari furono nel 1990 Fabrizio De André e Giorgio Caproni, e che in questa XXXVI edizione è composto da: Francesco Amato, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Diego Bianchi, Francesco Bianconi, Maria Grazia Calandrone, Giulia Caminito, Luca Carboni, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Dardust, Teresa De Sio, Cristina Donà, Giorgia, Mariangela Gualtieri, La Rappresentante di Lista, Ermal Meta, Mariella Nava, Susanna Nichiarelli, Piero Pelù, Vasco Rossi, Ron, Sydney Sibilia, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Sandro Veronesi Margherita Vicario.

Gli otto vincitori, insieme a ospiti di spicco del panorama musicale nazionale e internazionale, saranno protagonisti delle serate finali del Festival, in programma nel mese di giugno 2025 allo Sferisterio di Macerata. Lì sarà il voto del pubblico a decidere l’assegnazione del Premio Banca Macerata di € 20mila al Vincitore assoluto. Verranno inoltre assegnati la Targa della Critica Piero Cesanelli (€ 3.000), il premio “La casa in riva al mare” (€ 2.000), il premio PMI (€ 2.000) e il premio per il miglior testo (€ 2.000).

PARTNER

Banca Macerata è Main Partner di Musicultura 2025.
La manifestazione ha il sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Macerata e della Regione Marche.
La Rai è media partner del festival, Rai Radio 1 la Radio Ufficiale.
Partner culturali sono l’Università di Camerino, l’Università di Macerata, l’Accademia di Belle Arti di Macerata. PMI è partner di settore.

PATROCINI

Garante regionale dei diritti della persona – Regione Marche
Fondazione Marche Cultura
Contribuiscono alla realizzazione della manifestazione la Camera di Commercio delle Marche e l’APM di Macerata.

 

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