Enzo Gragnaniello nasce a Napoli a vico Cerriglio, il vicolo più stretto di tutta Napoli. Passa l’adolescenza tra i vicoli del quartiere Porto, facendo fin da piccolo i più svariati lavori: garzone di pasticceria, ragazzo del bar, “attrazione vivente” di una bancarella di blue jeans.
Compone le prime canzoni a 18 anni. Sono canzoni d’amore e di rabbia, ma ciò che non manca mai, anche nelle storie più disperate, è la speranza e la personalissima interpretazione. Allo scopo di avvicinarsi, sia pure con le dovute differenze, alla riscoperta delle radici popolari della musica e della canzone napoletana, nel 1977 forma il gruppo “Banchi Nuovi”, nome legato a una delle realtà più dure che Napoli ha sempre vissuto: la disoccupazione. Banchi Nuovi è infatti il nome del comitato dei Disoccupati Organizzati di cui Enzo faceva parte.
Pubblica i suoi primi album nel 1983 (“Enzo Gragnaniello”) e nel 1985 (“Salita Trinità degli Spagnoli”) il cui titolo si ispira al nome della via dei Quartieri Spagnoli di Napoli dove Enzo tuttora vive.
Il personalissimo percorso musicale di Gragnaniello trova dei punti d’arrivo in altri quattro album. Due cantati nella lingua partenopea (“Fujente” del 1990 e “Veleno, mare e Ammore” del 1991) e i successivi “Un mondo che non c’è” (1993) e “Cerc ando il sole” (1994) confermano Gragnaniello come eccellente autore di canzoni scritte in italiano.
Fiore all’occhiello nella sua carriera artistica è il riconoscimento che gli viene attribuito per ben tre volte con il “Premio Tenco” per la migliore canzone dialettale.
Numerose sono le sue collaborazioni con altri artisti come autore: per Mia Martini scrive le straordinarie “Stringi di più” e “Donna”.
Nel 1991 rilancia la canzone napoletana moderna con il brano “Cu’mmè”, che interpreta con la stessa Mia Martini e Roberto Murolo, e che raggiunge una tale popolarità da essere tradotto in otto lingue (tuttora tra le canzoni italiane più conosciute in Spagna, Grecia e Brasile) e, nel 1994, viene scelto come colonna sonora per lo spot televisivo del G7 che si tiene a Napoli in quell’anno.
Nel settembre 1998 inizia una nuova avventura per Gragnaniello che, con la Sugar, pubblica un album interamente strumentale in cui convergono i suoni sacri e rituali della musica etnica, dal titolo “Neapolis mantra”, ottimamente accolto dalla critica e impreziosito da una speciale versione remix di un brano a cura di Bill Laswell.
Nel 1999 Enzo è stato tra i più acclamati big in gara al 49° Festival di Sanremo con la canzone “Alberi” interpretata con la straordinaria partecipazione di Ornella Vanoni, e contenuta nel nuovo lavoro “Oltre gli alberi”, che otterrà la terza TARGA TENCO come miglior disco.
L’attività di Gragnaniello compositore si è poi arricchita con la splendida “O mare e tu”, l’emozionante canzone scritta da Enzo per Andrea Bocelli che interpreta insieme a Dulce Pontes nell’album “Sogno”.
Altro gr ande traguardo di Enzo sono i concerti tenuti al Teatro San Carlo di Napoli, che, per la prima volta, apre le porte ad un cantante pop, e da cui traggono spunto gli autori Michel Pergolani e Renato Marengo per pubblicare il libro-cd a lui dedicato “Dai Quartieri al San Carlo” (RAI-ERI).
Nel 2001 Enzo pubblica “Balia” (Multivision Entertainment/Epic-Sony Music) presentato in tournèe in tutta Italia e all’estero.
Nel 2003, dalla collaborazione di Enzo e James Senese nasce il disco “Tribù e Passione”, con cui i due artisti si immergono nelle radici della canzone classica napoletana per riscoprire la vera forza, l’essenza e, appunto, la passione dei classici napoletani. Con il disco l’omonima tournèe, apprezzatissima anche all’estero.
Nell’estate del 2003 Enzo scrive “Cosa vuoi di più” (A.Guida Editore), un simpatico libricino che racchiude un insieme di riflessioni silenziose e di pensieri in libertà, piccoli disegni e poche parole per esprimere gr andi sensazioni ed emozioni.
“Quanto mi Costa” è il disco successivo di Enzo, che per le sonorità può essere definito “world” ma che, comunque, non rinuncia al sentimento e all’originalità propria dell’artista. Un percorso creativo che, dopo qualche anno, lo porta alla pubblicazione de “L’erba cattiva”, un album decisamente maturo, concepito per entrare in contatto con la sfera più intima dell’ascoltatore, undici canzoni che non sono altro che undici messaggi per un unico destinatario: l’anima e la dignità di ogni essere umano.
Nel 2011 viene pubblicato“Radice”, molto apprezzato sia in Italia che all’estero.
19 maggio 2015: esce il nuovo album “Misteriosamente”.