Il settore della produzione e organizzazione di musica dal vivo ha avuto una crescita costante negli ultimi tre anni. Un giro d’affari che, nel 2015, ha registrato un fatturato di 690 milioni di euro (+7.8% rispetto all’anno precedente) e una previsione stimata per il 2016 che si attesta a quota 750 milioni, con una nuova crescita dell’8,7%. Le prime tre Regioni d’Italia che contano un maggior numero di biglietti venditi sono la Lombardia, seguita dal Lazio e dal Veneto.
Sono questi alcuni dei dati emersi dalla ricerca del Cerved, commissionata da Assomusica, e presentata nel corso del convegno “La Musica dal Vivo: possibili scenari!”, in occasione dell’assemblea annuale dell’Associazione Italiana Organizzatori e Produttori spettacoli di musica dal vivo che si è tenuta a Roma il 19 e 20 maggio.
Dal rapporto, dunque, è emerso che la produzione degli spettacoli di musica dal vivo è un comparto molto vivace, con interessanti prospettive di sviluppo. Un comparto che, però, ha una redditività bassa a causa dei costi di realizzazione elevati che solo le gr andi imprese riescono a difendere con quote di reddito rilevanti. I margini di guadagno per le imprese di servizi e di piccole dimensioni, infatti, sono ridotti ed è evidente un alto livello di polarizzazione tra i due gruppi di imprese.
Considerevoli i dati relativi all’occupazione: su un campione di 204 imprese si registrano ben 1600 unità. Prendendo in considerazione le 68 imprese di servizi, i numeri sono molto più alti (2600 addetti). Da sottolineare che i livelli d’occupazione sono in buona parte riferiti alle numerose imprese di dimensioni minori che risentono maggiormente della mancanza di una normativa specifica.
Il presidente di Assomusica, Vincenzo Spera, ha ribadito la necessità e l’urgenza di una legge sulla musica dal vivo. “Assomusica mette in campo da sempre tutti gli approfondimenti tecnici del caso. Oggi è un momento molto propizio – ha affermato Spera – un’occasione fondamentale per un settore in forte espansione. Sarà necessario creare anche un link di collegamento con le Istituzioni europee affinché si possa agire con una regolamentazione chiara e senza alcun impedimento”.
“Il testo della legge quadro potrebbe arrivare entro fine anno – ”. ha affermato, nel corso del suo intervento, Dott. Onofrio Cutaia, direttore generale spettacolo del ministero dei Beni culturali – Sarà fondamentale una fase prima sperimentale. Proveremo anche a valutare se strumenti come il tax credit, già sperimentati con successo per il cinema, possano rivelarsi utili anche per questo comparto”.
Nel corso del dibattito, che ha visto la partecipazione e numerosi interventi di istituzioni e rappresentanti del settore della musica dal vivo in Italia, Francia, Germania e Inghilterra, ha riscosso numerosi consensi la missiva inviata all’assemblea da Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura e Istruzione al Parlamento Europeo e “st anding rapporteur” del programma Europa Creativa: “Bisogna sostenere con forza progetti europei che creino condizioni di partenariati e di programmazione di condizioni che facilitino la mobilità di giovani musicisti, facciamo circolare le loro opere e performance, consentano stage e residenze di artista, amplino la cultura musicale e l’accesso del pubblico – ha sottolineato Silvia Costa – Con la Commissione europea si sta discutendo l’ipotesi di sperimentare azioni specifiche in questo campo. Esprimo infine gr ande soddisfazione per aver vinto la battaglia perché il 2018 sia proclamato ‘Anno europeo del patrimonio culturale’! Un patrimonio che è materiale e immateriale e che dovrà prevedere nel programma uno spazio specifico per la musica dal vivo”.