Ennio Morricone era la sua musica, un tutt’uno indistinto, cosi come ti arriva la sua musica così era il Maestro. La sua opera è classica e contemporanea, la tromba la sua gr ande passione, la cadenza del suo fischio la caratteristica popolare in un impianto musicale austero, prodotto di tanti anni di studio e gusto per il bello – quale accezione oggettiva stavolta. Morricone era un gr andissimo compositore, capace di elevare l’animo nella strumentale, e inventore nella musica pop (l’arrangiamento per i successi della Rca, “Se telefon ando” per Mina, il barattolo che rotola nel brano di Meccia, il basso persistente nell’incipit di “Sapore di sale” di Paoli, ad esempio). Non tutti sanno però che Ennio Morricone era anche un gran signore, di quelli che sorprendono per l’educazione ed il rigore nei rapporti con gli altri. Qualche anno fa, alla scomparsa del musicista Pierino Munari, che tanto aveva collaborato con il Maestro, pensai di chiedergli un ricordo, lo chiamammo timidamente a casa “per una breve dichiarazione” che accompagnasse la notizia. Si lasciò andare ad un elogio senza fine del musicista, dovemmo interromperlo educatamente dopo tanto al telefono…tanto era stato generoso nel ricordo di Munari. Anche questo era Morricone. Ero felice perché avrei dovuto incontrarlo lo scorso anno, ma all’ultimo non se ne fece più niente dell’evento. Oggi resta il rammarico. Consiglio di leggere il libro intervista con Tornatore, dove Morricone si apre al regista.
Le sue colonne sonore, l’Oscar, e tutta la sua arte.
Mancherà tanto a tutti, all’Italia e al mondo, lui che era testimone di un mondo musicale sublime, capace appunto di far sognare.
La sua opera è lì: molto già conosciuta, tutta da ascoltare per scoprirne sfumature nuove ogni volta. Ad ogni opera un valore e un sentimento. “C’era una volta il West” è il ricordo, il tema di “Nuovo Cinema Paradiso” l’amore, “C’era una volta in America” la nostra Storia, l’oboe di “Mission” il coraggio, l’incedere di “Metti una sera a cena” la vita. “Malena”, i “western” di Leone, e tutti gli altri temi, una sola, lunga emozione che Morricone ha lasciato qui. Per sempre.
Daniele Mignardi